top of page

Web3 per il futuro - Turning protocols into companies

Aggiornamento: 8 mag 2023


La blockchain ha permesso lo sviluppo di incentive system che ricompensano equamente gli utenti in base al loro contributo all’interno di una community. I tool a disposizione nel Web3 consentono poi, agli stessi, di avere un maggiore controllo sui contenuti creati, i propri dati e i beni digitali, ed essere coinvolti su temi prima di difficile accesso come governance e distribuzione di valore.


Tuttavia, ad oggi, vediamo poco del Web3 riuscire ad integrarsi in maniera virtuosa con l'economia reale.


Se il settore vuole prosperare e riuscire ad avere un impatto sull’economia e società, è necessario trovare il modo di interfacciarsi con le aziende e il mondo “tradizionale”.


Dobbiamo renderci conto che l'economia e la società non sono ancora pronte a digerire cosa il significato della decentralizzazione. Né le infrastrutture disponibili sono attualmente in grado di fornire soluzioni decentralizzate scalabili e di facile utilizzo ed integrazione con i sistemi vigenti.


Ci vuole tempo per abituare le persone ad un nuovo modo di pensare e alla tecnologia di evolversi. Non possiamo aspettare che il mondo sia pronto ad accettare le condizioni del web3.


Se i progetti web3 vogliono sopravvivere, è necessario che questi generino cash flow creando soluzioni che possano essere implementate nel contesto economico di oggi, non di domani.

Connettere il web3 con l’economia reale

Ma quindi, come si trasformano startup, protocolli e progetti in aziende?

Non esiste una formula magica o un’unica risposta a questa domanda, ma ci sono alcuni aspetti su cui è possibile lavorare per sviluppare un percorso di crescita sostenibile.


Strategia. I progetti e le startup web3 devono costruire una strategia a lungo termine, che incentivi la creazione di valore nel lungo periodo. Dove sarò tra 5 anni da oggi? Di cosa ha bisogno il mercato? In che modo posso trasmettere il mio valore?

L’obiettivo deve essere quello di integrare gli incentive system propri del web3 per innovare i modelli aziendali attuali. Gli strumenti a disposizione devono essere “a supporto di” e non il focus principale del prodotto/servizio.


Business Model. Il modello di business segue la pianificazione strategica; è necessario creare revenue stream che siano in grado di sostenere la startup/progetto limitando l’esposizione alle fluttuazioni del prezzo dei token nel mercato. Commissioni sulle transazioni e incentivi agli utenti basati sui token sono ottime implementazioni, ma come nel caso della strategia, questi sono strumenti “a supporto di” e non l’unica soluzione disponibile per generare flusso di cassa.


Market fit (costruire qualcosa che l'utente vuole). Le startup devono identificare e indirizzare segmenti di mercato specifici in cui la loro tecnologia e le loro soluzioni possono creare un vantaggio competitivo. Affrontando problemi reali e offrendo vantaggi tangibili agli utenti, le startup possono favorire l'adozione e creare valore per i loro stakeholder. Non perché qualcosa può essere realizzato, che questo debba essere realizzato. La domanda di mercato guida le scelte, non il contrario.


UX e UI. Per favorire un'ampia diffusione, le startup provenienti dal Web3 devono dare la priorità allo sviluppo di una UX più “abitabile” e una UI che si discosti poco da quella già ampiamente utilizzata. semplificare il processo di onboarding. Semplificare la fruibilità di un prodotto/servizio significa arrivare a un pubblico più ampio.


Legal compliance. Per colmare il divario tra il Web3 e l'economia reale, è fondamentale affrontare le questioni normative e stabilire un quadro legale chiaro all’interno del quale la startup sa quello che può e non può fare, pena il fallimento dell’intera attività.


BUSINESS UNIVERSE

di Simone Facco (P.IVA 16780171001) e Matteo Marchesini (P.IVA 16780851008)

  • LinkedIn
  • Instagram
  • Facebook
  • Tik tok
bottom of page