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Web3 e decentralizzazione: aspettative vs realtà

Aggiornamento: 26 ott 2022


Sad pepe happy pepe
io che penso alla decentralizzazione VS io che realizzo i limiti della decentralizzazione

La tecnologia blockchain ha reso possibile la realizzazione di sistemi decentralizzati con l'obiettivo di riportare la persona al centro, in controllo delle sue azioni. In questo contesto il rapporto tra utente e provider è l'unica cosa che conta riducendo al minimo la necessità di intermediazione. Tutte le informazioni più importanti che vengono scambiate sono direttamente disponibili per la consultazione ad entrambe le parti rendendo il "gioco economico" più equo e riducendo l'incentivo a "barare".


Questo nuovo modo di intendere le relazioni (comprese quelle commerciali) ha delle implicazioni profonde sul modo di intendere la società e il sistema economico che la caratterizza.

Di fatto il web3 si posiziona come serio tentativo di intervenire sul riequilibrio del sistema economico sempre più incapace di essere inclusivo in termini di uguaglianza di opportunità.


Tuttavia il sistema economico e sociale si regge su un impostazione gerarchica dove, date determinate premesse e complessità condivise e accettate, persone più motivate/incentivate sono disposte a prendersi responsabilità maggiori divenendo di fatto accentratori di "potere decisionale".

Il mondo della finanza (dal quale è nato il filone del DeFi - finanza decentralizzata), ad esempio, si regge proprio su questo compromesso. I risparmiatori, vuoi per mancanza di tempo, competenze e/o voglia, affidano la gestione dei propri risparmi a professionisti del settore, delegando di fatto la propria ""sovranità"" a favore di terze parti che reputano affidabili. Questo passaggio cozza con il concetto di decentralizzazione, poiché il potere decisionale si concentra nelle mani di un piccolo gruppo di attori, lasciando poca possibilità di azione al singolo risparmiatore.


La verità è quindi, che l'attuale sistema economico e sociale in cui viviamo non prevede un grado di "decentralizzazione" così ampio come auspicato dal web3.

O meglio, non ancora.

Per com'è organizzata l'economia e le trame intricate che la compongono richiedere a un utente di essere "sovrano di se stesso" o la "banca di se stesso" è nel primo caso una wake up call che nessuno ha richiesto e nel secondo caso un modo di pensare e ragionare, che non appartiene alle dinamiche che generano valore nel sistema economico.

Questo problema non è risolvibile solo attraverso la creazione di soluzioni che tecnicamente rendono possibile la decentralizzazione, bisogna anzitutto cambiare la cultura alla base.

Ma, come fare?


Tra "vecchio" e "nuovo" emerge quindi un evidente contrasto che apparentemente sembra insormontabile. La soluzione si chiama compromesso.


I protocolli web3 devono anzitutto iniziare a creare cash flow se vogliono sopravvivere e per farlo devono creare soluzioni per l'economia reale, quella di oggi e non quella di domani. Anche se questo significa sacrificare la decentralizzazione totale.

È necessario accettare che la società non sia ancora "pronta" per la decentralizzazione e concentrare i propri sforzi nello sviluppare soluzioni che siano in sinergia con le esigenze e le realtà delle aziende e dei consumatori di oggi. Non serve creare esperimenti ben architettati su quello che "potrebbe" essere, bisogna concentrarsi su quello che si può fare oggi.

Il processo è lungo e complicato e prima di tutto bisogna abituare chi non è avvezzo a ragionare in un nuovo modo ed insegnargli i reali vantaggi di un sistema decentralizzato.

Roma non è stata costruita in un giorno.

Ad oggi, forse, gli NFT sono il vero use case che sta facendo breccia nell'economia reale e selezionati progetti stanno riuscendo a creare business model sostenibili sacrificando la totale decentralizzazione seppur aumentando il coinvolgimento della community che li compone.

Alcuni progetti, ad esempio, stanno puntando sull'NFT licensing (dò in prestito il mio NFT per fini commerciali) dove il "board" del progetto (ora più simile ad un'azienda) agisce da procacciatore di opportunità, prende decisioni strategiche e lavora ad accordi con aziende private per creare prodotti che saranno venduti, ad esempio, nel settore del retail, per poi condividere le revenue con la propria community che ha dato in prestito gli NFT.


Nessuno vuole la decentralizzazione, perché nessuno ha capito cos'è e quali sono le implicazioni e i vantaggi di un sistema decentralizzato.

Il punto è, che non tutti i problemi possono essere risolti dalla tecnica.

La "rivoluzione" web3 è anzitutto un modo nuovo di intendere la società e il sistema economico che lo caratterizza. I protocolli e lo stack tecnologico sono solo gli strumenti con cui la vision può essere realizzata. Bisogna stimolare un dibattito etico e morale che proceda in parallelo su quale decentralizzazione vogliamo e come sia applicabile, se il web3 vuole intraprendere quel percorso di cambiamento auspicato verso un mondo più equo.

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